Le abitudini del pubblico televisivo italiano, fino al 1985, avevano come riferimento finale della serata l’ultimo telegiornale. Poi, di norma, calava il sipario. Nella primavera di quell’anno ci fu un programma che cambiò questa consuetudine. Partiva su Rai 2 attorno alle ore 23 con una sigla musicale intitolata «Ma la notte no» che introduceva a un salotto arabeggiante dove Renzo Arbore tirava le fila di una surreale compagnia – (accreditato sia come conduttore sia come regista) qualificava come il salotto di casa propria (in realtà si trattava di una scenografia ricostruita all’interno di uno studio televisivo). La scaletta alternava brani eseguiti dalla New Pathetic Elastic Orchestra, cantati in massima parte da Mauro Chiari e Silvia Annichiarico, con scherzi e sketch dei comici che interpretavano personaggi surreali e divertenti anche se meno noti.